Il nipotino annoiato di Fred Vargas
A me Fred Vargas piace un sacco. Ma piace in quel modo genuino e bambinesco, piace senza che me lo sappia spiegare razionalmente. A me Fred Vargas piace come piace qualcosa di sciocco e imbarazzante, mi piace come mi piace annusare i libri prima di sfogliarli, come mi piace giocherellare con le orecchie del mio cane, come mi piace mangiare il gelato a letto e guardare un episodio di Miss Marple, come mi piace leccare il cucchiaino di marmellata e poi rimetterlo nel vasetto. Mi piace di quel piacere tutto mio, quello che mi concedo senza pensare, che mi regala dieci minuti tutti all'infuori del mondo. Lei scrive come se scrivesse al nipotino annoiato, così, buttando giù un paio di ideuzze in un pomeriggio di caldo afoso. E in effetti i suoi romanzi nascono quasi così, durante i ventun giorni di ferie che si regala ogni anno. Poi, nelle vacanze di Pasqua e di Natale rivede la prima bozza e conclude il testo definitivo. Ho letto tutto quello che Einaudi ha fatto usc