Quaderni giapponesi

Il Giappone era diventato per me lo scrigno dei desideri e soprattutto il paradiso dei disegnatori. Inebriato dalle vecchie stampe giapponesi, mi ero addentrato in quel mondo di segni apparentemente semplici che celavano una sapienza misteriosa.


Si può raccontare Quaderni giapponesi seguendo il filo della narrazione; in fondo, la vicenda descritta è la storia, connotata nel tempo e nello spazio, di una collaborazione, di un viaggio, di un innamoramento.
Eppure no, Igort mi spinge alla contemplazione.
Mi sfida, attraverso immagini che si muovono ai confini dell'onirico, a cercare un senso, dondolando tra superficie e profondità.

Accompagna i miei occhi attraverso la ricerca della bellezza. Intesa come impatto, estetica, ma anche e soprattutto come senso di una vita, come approccio, sguardo sghembo attraverso cui leggere l'esistenza.
Gli acquarelli tenui mi parlano di una propensione all'introspezione, alla riflessione, alla ricerca intima della propria singolare individualità.

Le tavole cariche di simboli e richiami alti suggeriscono all'immaginario di spezzare le briglie quotidiane e percorrere, senza esitazione, i sentieri della spontaneità.

In quel soggiorno il mal di Giappone prese ad avvolgermi, sotto la sembianza di una dolce malinconia. Mi rattristava la bellezza antica di questa o quella casa di legno e carta di riso, che scorgevo di tanto in tanto nel mio quartiere. 
Evocava un passato perduto.


L'occhio cullato da illustrazioni delicate e precise - la ricerca e il culto del dettaglio - , e la mente affoga in una malinconia placida.
Rallentare e osservare. Il ritmo sincopato del quotidiano trambusto si scioglie a contatto con una narrazione pacata che immerge in un mondo fatto di contemplazione della natura e degli esseri umani. La superficie abbaglia ma perché promette una profondità nella quale perdersi lentamente.



Questo è Quaderni giapponesi, e molto altro: una piccola enciclopedia di cultura nipponica, che incuriosisce attraverso aneddoti, storie e una narrazione mai fine a se stessa. Un piccolo compendio su come vivere meglio, senza alcuna velleità pedagogica, perché per veicolare un buon messaggio,  a volte, basta una buona storia e delle buone immagini.

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