Presente imperfetto

"Forse quello che riunisce, drammaticamente e brutalmente, questa comprensione della molteplicità del passato e del presente è la figura del migrante contemporaneo. Infatti, se il concetto di migrazione è più direttamente associato con il fenomeno socio-economico della migrazione fisica delle persone dal cosiddetto sud del mondo, ci si confronta anche con una sfida politica e storica molto più ampia. La stessa sintassi dello stato, della nazione, della cittadinanza e dell'identità, è direttamente contestata dalle storie clandestine del migrante e dalla sua presenza "illegale" e "fuori posto". I meccanismi che apparentemente ci fissano nella nostra "casa" sono qui drammaticamente esposti in tutta la loro violenza arbitraria. Inciso sul corpo del migrante contemporaneo non è solo il potere delle leggi moderne di ispirazione europea che regolano il suo stato, spesso trasformando la sua soggettività in oggetto di "illegalità", ma anche la firma involontaria di un passato coloniale. Qui la migrazione complessivamente più sistematica e violenta degli europei verso il resto del pianeta nell'arco di secoli, ormai dimenticata e mascherata nella storia del "progresso", ritorna a investire il complesso coordinamento del presente.
Siamo trascinati in un archivio brutale in cui l'espansione coloniale, l'appropriazione violenta, la riduzione in schiavitù e la migrazione diventano anche le coordinate della realizzazione della cittadinanza europea  e dello stato-nazione moderno"

Iain Chambers, dalla prefazione

"Presente imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei", a cura di Giulia Gerchi e Viviana Gravano, Mimesis, 2016

http://mimesisedizioni.it/presente-imperfetto.html#

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